L’allevamento dei bovini da carne è una pratica che risale agli albori dell’umanità, quando l’uomo capì che tramite questa pratica avrebbe potuto rimanere stabilmente in un territorio, abbandonando il nomadismo. Certo, da allora di strada ne è stata fatta: i metodi di allevamento si sono affinati e l’uomo ha imparato a massimizzare il rendimento senza compromettere il benessere degli animali. In questo articolo esamineremo alcuni di questi aspetti e sveleremo quali siano i segreti che permettono agli allevatori di Blonde d’Aquitaine di offrire un prodotto finito di qualità impareggiabile.

I bovini da carne in Francia

In Europa è la Francia a detenere il primato per l’allevamento dei bovini da carne. Non a caso le razze bovine più conosciute hanno nomi francesi: Charolaise, Limousine, Aubrac e chi più ne ha più ne metta. Tra queste spicca la Blonde d’Aquitaine, allevata principalmente nella zona di origine, i Pirenei, e nel sud-ovest della Francia e rinomata per la pregiatezza della sua carne. 

Due esemplari di bovini da carne Blonde d'Aquitaine

I bovini francesi ereditano una lunga tradizione di allevatori esperti, specializzati nella produzione di carne. Per soddisfare le aspettative dei cugini d’oltralpe, non di rado è accaduto che si incrociassero razze diverse, al fine di migliorarne qualità come la resistenza, la longevità o la finezza della carne. Del resto, anche la Blonde d’Aquitaine è nata negli anni ‘60 dalla selezione e unione i tre razze importanti del territorio: la Garonnaise, la Quercy e la Blondes des Pyrénées.

Bovini da carne italiani

A fronte dell’aumento del consumo di carne bovina negli ultimi decenni, molto presto gli italiani si sono trovati faccia a faccia con l’incapacità dell’allevamento di bovini da carne autoctono di soddisfare l’elevata domanda. È stato necessario, allora, rivolgersi ai cugini d’oltralpe, forti di una tradizione ben più consolidata. È nata così una proficua collaborazione tra italiani e francesi, nonostante le differenze di consumo.

In Italia l’allevamento si concentra nelle regioni centro-settentrionali: tre quarti dei bovini da carne sono allevati in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. In Piemonte, in particolare, ci si affida all’approvvigionamento francese di Blonde d’Aquitaine, in grado di soddisfare le elevate aspettative e rendere giustizia alle specialità della regione.

Differentemente dalla Francia, però, in Italia tutti i bovini allevati producono carne, anche quelli inizialmente dedicati alla produzione di latte. Generalmente tra i bovini destinati al macello si annoverano vitelli a carne bianca con duplice attitudine (carne e latte), vitelloni (torelli non castrati) e manzi (maschi castrati di qualsiasi attitudine). Non si disdegnano anche tori e vacche a fine carriera, anche se la loro carne è più apprezzata in Francia.

Consumatori esigenti: per loro un marchio garante della qualità

Oggi più che mai gli allevatori si devono confrontare con consumatori sempre più esigenti. Qualità e genuinità sono diventate caratteristiche imprescindibili per la carne, che richiedono metodi di allevamento ad hoc. Il consumatore finale è sempre più alla ricerca anche di un marchio che sia garanzia di qualità. Nel caso della Blonde d’Aquitaine è il Consorzio Sigillo Italiano ad apporre la sua etichetta, accertando così il valore aggiunto di una filiera tracciabile e sottoposta ad elevati standard qualitativi.

Il logo del Consorzio Sigillo Italiano, che garantisce la qualità dell'allevamento di bovini da carne

Ciò che accomuna italiani e francesi nell’allevamento di bovini da carne Blonde d’Aquitaine è senz’altro il benessere animale. Accertato dal Consorzio Sigillo Italiano e da diverse Label Rouge francesi, è proprio questo a riassumere il segreto per un prodotto finito d’eccellenza.

Il trasporto dei bovini da carne: un viaggio con tutti i comfort

Sui Pirenei francesi per gran parte dell’anno i vitelli pascolano liberamente insieme alle madri, nutrendosi di latte materno ed erba dei pascoli dopo lo svezzamento. I broutards (i giovani vitelli di 6-12 mesi) vengono poi acquistati e trasportati in Piemonte. Qui entreranno nel ciclo produttivo italiano, organizzato nelle tre fasi di adattamento, ingrasso e finissaggio. In genere vengono trasportati lotti di bovini omogenei, composti da esemplari che hanno già trascorso diverso tempo insieme. Ciò ha lo scopo di non stressare inutilmente l’animale: all’interno di questi gruppi, infatti, si generano gerarchie e legami che è bene mantenere.

Lo stress può avere ricadute negative sul prodotto finale, specialmente nel caso dei bovini da carne. Esso, infatti, causa il rilascio di sostanze nell’organismo dell’animale che possono determinare tensione nei muscoli e compromettere la tenerezza della carne. Per evitare lo stress tutte le fasi legate alla movimentazione dei capi, dal carico, al trasporto allo scarico negli allevamenti italiani, sono gestite secondo rigidi protocolli che gli addetti, altamente formati, devono rispettare scrupolosamente.

Benessere animale: la chiave della qualità Blonde d’Aquitaine

Una volta giunti negli allevamenti italiani, i broutards trascorrono un periodo di adattamento nel nuovo allevamento, che serve proprio per permettere agli animali di ambientarsi al meglio alla nuova realtà. Così facendo, i vitelli hanno modo di riprendersi e abituarsi alla nuova alimentazione, rigorosamente a base di cereali e fibre.

Il benessere degli animali, però, è garantito anche dalle condizioni di allevamento. Spazio in abbondanza, acqua pulita e cibo a volontà fanno sì che non si generino tensioni nei lotti. Questo potrebbe, ancora una volta, essere motivo di stress e incidere sulla qualità finale della carne.

Logo del progetto Blonde d'Aquitaine: European Beef Excellence

Solo così i bovini da carne Blonde d’Aquitaine sono diventati un’eccellenza europea. Non a caso sono al centro del progetto “Blonde d’Aquitaine: European Beef Excellence”, promosso da Asprocarne Piemonte e France Blonde d’Aquitaine Sélection. La campagna promozionale, co-finanziata dall’Unione Europea, si rivolge a operatori e consumatori con l’obiettivo di incentivare il consumo della carne europea naturalmente tenera.